Divisione ereditaria tra moglie e figli

Divisione ereditaria tra moglie e figli

Secondo il codice civile italiano, l'eredità viene suddivisa tra la moglie e i figli del defunto in base a specifiche regole. La suddivisione dipende principalmente dal fatto che il defunto abbia lasciato un testamento o meno.

In assenza di testamento:

Se il defunto lascia il coniuge e figli comuni, il coniuge ha diritto a una quota di proprietà pari a un terzo dell'eredità, mentre i due terzi rimanenti sono divisi in parti uguali tra i figli.

Se il defunto lascia solo il coniuge senza figli comuni, il coniuge ha diritto a una quota di proprietà pari a metà dell'eredità, mentre l'altra metà sarà suddivisa tra gli eredi legittimi del defunto (ad esempio, i genitori o i fratelli) in mancanza di altri parenti più prossimi.

Se il defunto lascia solo i figli senza il coniuge, l'eredità è suddivisa tra i figli in parti uguali.

Con testamento:

Il testamento può modificare la suddivisione legale dell'eredità, ma non può privare completamente il coniuge dei suoi diritti di legittima.

La legittima è la quota dell'eredità di cui il coniuge non può essere privato, anche con testamento. Questa quota varia a seconda delle circostanze, ad esempio se il defunto lascia figli o altri parenti più prossimi.

Le quote ereditarie indisponibili sono le quote che non possono essere disposte liberamente attraverso un testamento o altre disposizioni testamentarie. Sono stabilite dalla legge al fine di proteggere gli interessi dei familiari più stretti del defunto. In base al Codice Civile italiano, le quote ereditarie indisponibili sono le seguenti:

Quota di legittima: La legittima rappresenta la parte dell'eredità che, per legge, deve essere riservata ai cosiddetti "legittimari", ovvero i familiari del defunto che hanno un diritto di successione privilegiato. I legittimari sono generalmente il coniuge e i figli, anche adottivi. La quota di legittima varia in base al numero di legittimari e può essere metà o due terzi dell'eredità.

Quota di riserva: La quota di riserva rappresenta la parte dell'eredità che deve essere riservata ai legittimari. La legge stabilisce che i legittimari devono ricevere una quota di eredità minima, chiamata quota di riserva, che non può essere esclusa o limitata dal testamento del defunto. La quota di riserva corrisponde a metà dell'asse ereditario se il defunto ha un solo figlio, oppure a due terzi se ha due o più figli.

È importante sottolineare che le quote di legittima e di riserva possono variare in base alle circostanze specifiche e alle disposizioni del Codice Civile. In alcuni casi, ad esempio, le quote di legittima possono essere più alte se il defunto ha genitori ancora viventi o altri familiari che rientrano nella categoria dei legittimari. Per ottenere informazioni precise sulle quote ereditarie indisponibili e sulla situazione specifica, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto delle successioni.

 In ogni caso, la legittima del coniuge non può essere inferiore a un quarto dell'eredità.

È importante notare che le disposizioni del testamento devono rispettare i limiti imposti dalla legge in materia di legittime. In caso di controversie sulla divisione dell'eredità, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto successorio o un notaio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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    Giovanni Chiricosta (mercoledì, 17 maggio 2023 16:02)

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